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Pubblicato 30 Gennaio 2016 Visite: 8565
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Buon 2016 a tutti !!

Stiamo attraversando un periodo che si presenta complesso a livello internazionale, da tutti i punti di vista, dal sociale all’economia, dall’ambiente al clima, dall’alimentazione alla salute, dalla cultura alla politica! Non è nostra intenzione allarmare, ma in realtà c’è di che allarmarsi !

Stringendo la prospettiva sullo scenario dell’Alta Val di Non assistiamo a movimenti di Comuni che, in conseguenza a disposizioni della Provincia, devono pensare a come gestire il proprio futuro insieme ad altri Comuni, attraverso fusioni o gestioni associate di servizi.

Come associazione abbiamo sempre pensato e sostenuto che un territorio omogeneo di praterie come l’Alta Val di Non ha bisogno di una regìa unica, di un’unicità di visione, per la valorizzazione e l’adeguata consapevole gestione di questo ineguagliabile e importante territorio, in cui una oculata gestione coordinata può consentire l’espressione delle enormi potenzialità che esso può esprimere.

Assistiamo invece al nascere di una scacchiera di amministrazioni: un Unione dei Comuni con Ronzone, Cavareno, Romeno, Sarnonico, Malosco (che ne vuole uscire), una proposta di Fusione fra Fondo, Malosco, Castelfondo e Ruffrè, una Fusione fra Don e Amblar. È evidente che una regìa unica di gestione da noi ipotizzata e proposta non è facilissima da raggiungere, eppure siamo solo in 5500 abitanti in Alta Val di Non, ma un comune unico appare ancora lontano!

Forse però le attuali Unioni e Fusioni saranno il veicolo per sfatare il mito del campanile ed avere una visione più ampia di gestione territoriale che superi i confini comunali?

C’è chi afferma che i Comuni grandi non funzionano, che diventano appetibile per la conquista politica del territorio, sicuramente anche questi fattori sono da tenere in considerazione.

Ma mentre tutto il sistema amministrativo della Alta Valle ribolle cosa possiamo fare come associazione?? Pensiamo che il nostro compito sia quello di sempre, di evidenziare cioè le potenzialità della popolazione e del territorio e continuare nell’opera di consapevolizzazione e informazione e confronto iniziato nel 2008 con il valore delle praterie, da continuare ora con il valore delle potenzialità del nostro territorio, da quelle estetiche del paesaggio a quelle alimentari, per noi abitanti e per gli ospiti, per le opportunità occupazionali che dovremo garantire per permettere a noi e ai nostri giovani di avere un lavoro qualificato nei nostri paesi, spaziando dall’agricoltura al turismo, dall’artigianato al commercio e a tutte le attività correlate.

Abbiamo argomenti importanti e interessanti da trattare e di cui fare oggetto di incontri popolari, parlando e ragionando di ambiente, paesaggi, cibo e mercato del cibo locale, economie agricole e turistiche ecc..

Abbiamo bisogno di coinvolgerci per evidenziare i valori aggiunti del vivere nei nostri paesi e prendere coscienza di vantaggi e svantaggi e delle potenzialità che abbiamo fra le mani e che abbiamo la responsabilità di gestire !

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